Descrizione
PREFAZIONE
Non è facile descrivere le sensazioni che si provano quando, all’improvviso, compare in controluce la sagoma imponente della Fortezza di Fenestrelle. Ricorda la Grande Muraglia cinese. Quel lungo serpente di pietra che si arrampica per oltre tre chilometri sul crinale della montagna, non è solo la più grande fortezza alpina d’Europa, ma è anche una vera meraviglia dell’ingegno umano, che da secoli si nasconde sulle nostre montagne. E’ raro che un’opera così imponente attraversi indenne i secoli, ma in questo caso la Storia ha fatto un’eccezione, consentendo a chiunque di poter vivere un’esperienza unica. Il valore della Fortezza di Fenestrelle, infatti, non si ferma all’imponenza delle sue mura o alla loro età, ma penetra al suo interno. Quest’opera colossale, nata nel 1727 per essere una protagonista del suo tempo a guardia di questa valle che collegava l’Italia con la Francia, è in effetti anche un forziere carico di vicende umane. Nei suoi ambienti riemergono atmosfere perdute da secoli. Nelle piazzole sembra ancora di vedere i temibíli cannoni di Fenestrelle (la fortezza teneva sotto tiro ogni angolo della valle e poteva sparare quasi tre milioni di colpi!). Nel Palazzo del Governatore si immaginano bene le cerimonie con ospiti di rango. Nelle cucine dei Padiglioni degli Ufficiali, dove si cuoceva il pane, i forni sembrano essere stati spenti solo ieri. Nelle carceri, le firme ed i disegni dei prigionieri, ci hanno lasciato nomi e vicende dispersi dal tempo, ma descrivono più di ogni altra cosa i patimenti e le attese infinite dei carcerati: Fenestrelle fu, nel secolo scorso, una delle prigioni più temute d’Italia. Anche per i soldati, tuttavia, la vita non era facile. Qui gli inverni durano 10 mesi e spesso si era obbligati a percorrere ben seicento metri di dislivello per una ronda o una corvée da eseguire. La Scala Coperta, che va dal Forte San Carlo a quello più alto, il Forte delle Valli, con gli «interminabili» quattromila gradini, rappresenta l’aspetto più impressionante della Fortezza di Fenestrelle. Ma è anche un capolavoro dell’ingegneria militare dei secoli scorsi: consentiva alle truppe di spostarsi da un forte all’altro senza subire danni. Aveva cinque ponti levatoi interni per bloccare eventuali intrusioni nemiche. Se oggi si possono ancora respirare queste atmosfere tra le mura della fortezza, e visitare questa meraviglia, lo si deve soprattutto allo straordinario impegno dei volontari dell’Associazione Progetto San Carlo che dal 1990 hanno cominciato il suo recupero con instancabile entusiasmo. La loro
azione ha fermato lo scorrere del tempo a Fenestrelle, salvando un capolavoro del passato e consentendo a tutti di poter fare un affascinante viaggio nei secoli.
ALBERTO ANGELA
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