Descrizione
Uno, nessuno e centomila Gianduja. La storia del burattino simbolo del Piemonte è talmente vasta e variegata da meritare un libro che la affronti analizzandola sotto tutti i punti di vista. Il lettore potrà scoprire chi furono gli inventori di Gianduja – dei quali si forniscono forse per la prima volta degli spunti biografici precisi e documentati – e si sorprenderà della complessità degli spettacoli che lo videro protagonista. Immagini d’epoca delle Giandujeidi e dei carnevali ottocenteschi permetteranno di “immergersi” in una Torino molto, molto diversa da quella odierna. Ed oggi? Gianduja vive ancora nell’arte di marionettisti e burattinai che, intervistati dall’autore, narreranno il loro particolarissimo mondo. Per concludere con la realtà delle associazioni, la Famija Turinèisa e l’Associassion Piemontèisa che mantengono viva l’immagine del Gianduja simbolo di Torino; in modo particolare, questo volume ha il pregio di contenere l’autobiografia di Andrea Flamini, per oltre mezzo secolo il Gianduja dell’Associassion, dettata all’autore con il desiderio di vederla, prima o poi, pubblicata.
Nel corso dell’Otto e del Novecento, alcuni narratori di aneddoti legarono Gianduja a Callianetto e descrissero Bellone come nativo di Racconigi. Nessuno cercò mai né la data di nascita né quella di morte dei due burattinai, che forse per la prima volta vengono svelate in questo studio, rivelando definitivamente che tanto Sales quanto Bellone erano nativi di Torino. La sezione storica prosegue con l’evoluzione del personaggio, diventato simbolo (ad insaputa dei suoi creatori, ormai defunti) del Piemonte risorgimentale. Una seconda sezione descrive le grandi famiglie di marionettisti e burattinai ancora in attività che rappresentano le storie di Gianduja o che le hanno rappresentate: i Lupi, gli Niemen e i Grilli. Interviste agli artisti permettono di conoscere più da vicino l’arte del teatro di marionette e burattini. Una terza sezione illustra la storia delle associazioni storiche, l’Associassion Piemontèisa e la Famija Turinèisa. In modo particolare, viene fornita l’unica intervista-biografia rilasciata da Andrea Flamini, storico Gianduja dell’Associassion Piemontèisa, che egli desiderava espandere e rendere un vero libro incentrato sulla sua figura. Purtroppo, non fece in tempo e il libro pubblicato rivela particolari poco noti della vita di Flamini, che fu un protagonista del folklore ma anche un portavoce della piemontesità nel mondo.
GIORGIO ENRICO CAVALLO
Giorgio Enrico Cavallo, classe 1989, è un giornalista che nutre una viva passione per il Piemonte e per la ricerca storica. Un suo particolare interesse è legato al mondo delle tradizioni e della lingua piemontese. Tra i suoi titoli, Gaetano Pugnani e i musicisti della corte sabauda del XVIII secolo (2015), La tirannia della libertà: il Piemonte dai Savoia a Napoleone (2016), Ladri di cioccolato ed altre storie giudiziarie (2018, con M. Julini) e Storia della Rivoluzione italiana (2019).
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