Descrizione
La gloriosa e drammatica storia del Piemonte è stata più volte illuminata da straordinarie manifestazioni del soprannaturale religioso, tanto che è parso opportuno all’autore riproporne il loro racconto, documentato e non agiografico. Il misterioso rivelarsi dei trascendente nella vita degli uomini è il nucleo fondamentale di questa rievocazione storica di “fatti” eccezionali, che l’autore ha collocato nel loro preciso contesto storico e nel proprio ambito umano, religioso, sociale e culturale. L’opera reca l’autorevole prefazione di mons. Franco Peradotto.
INTRODUZIONE
Dalla drammatica e gloriosa storia del Piemonte, negli anni dal 1104 al 1644, emergono quattro «fatti» prodigiosí: il cieco che nel ritrovare il quadro della Consolata ha il dono della vista; l’Ostia rubata ad Exilles che si alza nel cielo di Torino; al Monte dei Cappuccini una vampa di fuoco difende le ostie consacrate; la bambina salvata dall’annegamento nel Po in piena; «fatti» che non è certamente improprio definire, come è stato fatto da clero e fedeli, miracolosi. Il mistero del soprannaturale ha sempre esercitato un fascino profondo sugli uomini, nei quali ha nel contempo provocato un inconscio turbamento psicologico e spirituale, che scaturisce dal buio delle nostre paure nei confronti dell’ignoto e dell’inconoscíbile. Ci siamo posti di fronte ai quattro «fatti» con realismo critico, senza alcuna pregiudiziale ideologica né tanto meno con intenti agiografici, che non avrebbero avuto alcun significato in un’opera come la nostra, che mira a collocare in un preciso contesto storico «fatti» di notevole rilevanza religiosa e umana. Il nostro racconto dei quattro eccezionali avvenimenti, disposti in progressione cronologica per meglio situarli nel loro ambito storico locale e in quello generale d’Italia e d’Europa, trae la sua sostanza narrativa da precise ed indiscutibili testimonianze verbali e scritte e da documenti storici passati al vaglio di precise ed attente verifiche. Qualsiasi interpretazione si voglia dare ai «fatti» in argomento non si può obiettivamente non riconoscerne l’eccezionalità. Non tocca certamente agli scrittori e agli storici stabilire se essi posseggano o no i requisiti indispensabili per poterli definire miracolosi. Solo la Chiesa è in grado di farlo e lo può fare, e a dire il vero lo ha semprefatto con prudenza e scrupolosità. Il nostro intento è stato unicamente quello di riportare all’attenzione dei lettori, credenti e non, quattro avvenimenti straordinari, che hanno illuminato, seppure solo fugacemente, di spiritualità, momenti importanti e tormentati della storia del Piemonte.
GIUSEPPE COLLI
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